Il metodo MRH
Non si è calvi per condanna genetica. Sono le concause che determinano il conclamarsi dei diradamenti o della calvizie.
Il protocollo MRH Multidisciplinary Research on Hairloss, ideato da uno dei pionieri della tricologia in Italia, il dottor Gaetano Agostinacchio, si concentra sulla vita e sulla storia del paziente.
Il protocollo prende in esame gli aspetti biologici e psicologici della persona e li confronta con indagini videodermatoscopiche e microscopiche dei capelli.
In pochi lo sanno ma un capello racconta tutta la nostra storia, dallo stress all’alimentazione, dal sonno ai fatti salienti della vita.
Il protocollo MRH dura circa 90 minuti. Alla terapia seguono dei follow-up semestrali. Scopri tutte le fasi del protocollo.
1) Pre-Esame
Il colloquio telefonico con la segreteria dello studio Agostinacchio serve per illustrare le fasi della visita e il costo del protocollo. Una volta fissato l’appuntamento vengono richieste analisi del sangue specifiche per l’esame tricologico. Il paziente dovrà presentarsi alla visita senza aver lavato i capelli nelle precedenti 24 ore.
2) Anamnesi
Il paziente è visitato dal dottor Agostinacchio il quale ne ricostruisce la storia clinica. Il capello è infatti solo la punta di un iceberg formatosi nel tempo e fatto di componente genetica e concause. Mentre la base della cura genetica è stabile, la terapia è diversa a seconda dell’incidenza di ciascuna concausa.
3) Colloquio
La psicologa dello studio pone al paziente alcune domande. Il colloquio serve non a definire il quadro psicologico del paziente ma a capire l’incidenza dei fattori psicologici sulla patologia. Tutti i pazienti presi in esame nell’ultimo anno hanno indicato nel colloquio una delle fasi più utili e interessanti del protocollo.
4) Documentazione fotografica
L’unicità del metodo MRH è quella di essere misurabile. Alla prima visita e nei successivi follow up lo studio scatta numerose immagini del paziente per poter monitorare nel tempo i risultati ottenuti (clicca qui per vedere alcuni esempi).
5) Strumenti I: Videodermatoscopia
La prima fase strumentale serve a indagare la situazione esterna, quella del cuoio capelluto e quella del ciclo del capello: fra capelli normali, assottigliati e miniaturizzati.
6) Strumenti II: microscopia
In pochi lo sanno ma esistono punti del cuoio capelluto che “raccontano” di più e altri che sono meno significativi. Con la microscopia e un piccolo campione di capelli presi dalla giusta zona, il metodo MRH permette di confermare o meno la frase che tutti i pazienti ripetono come un mantra: “dottore, mi cadono i capelli”.
Se davvero i capelli “cadono”, nel tricogramma del paziente dovremmo trovare solo capelli in fase telogen, altrimenti si andrà ad analizzare quanta percentuale di capelli è in fase anagen, quanta in catagen e quanta effettivamente in telogen.
Dalla quantità poi il metodo MRH si sposta a valutare la qualità dei capelli che è misurabile attraverso la percentuale di capelli miniaturizzati o potenzialmente miniaturizzati. Altri indicatori di qualità che fanno parte dell’analisi MRH sono le malformazioni del fusto (fortunatamente sono rari i casi di malformazioni genetiche), il diametro del capello, la sua profondità follicolare (più il bulbo si trova in superficie più il ciclo del capello sarà breve), la presenza di acido lattico o di squalene.
Infine il metodo tiene conto delle zone del diradamento. Ogni zona infatti segnala una diversa concausa: digestione, stress, nervosismo, deperimento psico-fisico. Tutti noi, infatti, somatizziamo sul cuoio capelluto gli eventi che non siamo in grado di gestire.
7) Terapia
Terminata l’analisi il dottor Agostinacchio assegna una terapia al paziente. La terapia è farmacologica e non cosmetica e non è un processo di breve periodo ma una serie di pratiche da seguire continuamente. Grazie al protocollo fotografico realizzato in precedenza, il paziente è invitato periodicamente a valutare i risultati della terapia. Come detto all’inizio, la peculiarità del metodo MRH è proprio quella di essere misurabile.
Lo Staff
In linea con le basi del metodo MRH che si fonda sullo studio delle concause psico-fisiche per determinare la cura al diradamento dei capelli, lo staff dello studio Agostinacchio affianca al medico dermatologo anche una psicologa e un tecnico esperto di microscopia in luce polarizzata: due figure essenziali per la corretta diagnosi sullo stato di salute del paziente.
Dott. Gaetano Agostinacchio
Il Dottor Gaetano Agostinacchio è medico chirurgo specializzato in dermatologia clinica e chirurgica. Dagli anni ’90 ha concentrato le sue ricerche nel campo della Dermatologia chirurgica e tricologica.
È presidente della Sitri, Società Italiana di Tricologia, membro della società ISHRS, International Society of Hair Restoration Surgery dal 1996, già consigliere nazionale Sidco, Società Italiana di Dermatologia, Chirurgia ed Oncologia dall’anno 2010 al 2012.
Da oltre venti anni, aiuta i suoi pazienti a risolvere i problemi legati alla calvizie con indagini cliniche innovative e terapie mirate.
Il Dottor Gaetano Agostinacchio riceve i pazienti presso il proprio Studio Medico Dermatologico a Porto Recanati e presso lo studio del Dottor Piero Tesauro a Milano.
I nostri psicologi
La componente psico-somatica svolge un ruolo cruciale nelle problematiche tricologiche. Per questo motivo il metodo MRH prevede l’ausilio di un qualificato team di psicologi e psicoterapeuti. Un rapporto di fiducia e chiarezza tra medico e paziente è alla base di ogni nostra visita tricologica. Il colloquio con lo psicologo punta prima di tutto alla conoscenza del paziente, della sua storia, familiare e personale, della sua condizione di salute e del suo stile di vita.
Dott. Gianluigi Antognini
Gianluigi Antognini si laurea in Economia e Commercio nel 2005, negli anni successivi si specializza nella gestione del management ambulatoriale di medici tricologi.
Dal 2009 inizia un percorso formativo e tecnico a fianco dei più importanti esponenti della Microscopia in Luce Polarizzata, accumulando ampia esperienza acquisita con la pratica di oltre 3000 vetrini in microscopia. È docente per la “Microscopia nel corso di Alta formazione in management per Tricoestetici” e tecnico nel “Master Medici dermatologi in tricologia” dell’Università di Firenze.