AUTOTRAPIANTO CHIRURGICO: è la terapia chirurgica dell’alopecia androgenetica, ormai consolidata da vari decenni, che consiste nell’asportazione di follicoli piliferi dalla zona nucale del paziente e nel loro innesto nelle zone ormai prive di capelli, sfruttando un’ insensibilità genetica dei capelli trapiantati, in quanto privi di recettori per gli androgeni, cioè salvi dall’azione che il testosterone svolge in direzione della miniaturizzazione. Questo ci dà la certezza sia che non ci sarà un rigetto, essendo i capelli trapiantati dello stesso soggetto ricevente, sia che i capelli trapiantati non cadranno, in quanto non soggetti per loro natura al danno ormonale tipico dell’alopecia androgenetica. D’altro canto, è importante puntualizzare che l’autotrapianto è un intervento che va valutato accuratamente e non proposto né eseguito con leggerezza; infatti, questa scelta terapeutica va riservata a quei pazienti che per età anagrafica e/o gravità della patologia non possono avere risultati soddisfacenti con la solo terapia medica. E’, quindi, una scelta che il medico deve valutare attentamente non solo riguardo al momento per effettuare l’intervento ma anche riguardo al paziente da candidare.
È abitudine comune considerare l’autotrapianto di capelli l’atto definitivo e conclusivo della terapia dell’alopecia androgenetica; in realtà, il medico, in collaborazione con il paziente, deve svolgere un complesso lavoro non solo di preparazione del capello e del cuoio capelluto all’ atto chirurgico, ma anche e soprattutto un lavoro successivo di mantenimento dei risultati ottenuti.
È un intervento che si esegue in anestesia locale; la sua durata si aggira intorno alle 5-6 ore, anche se dipende dalla quantità di capelli da trapiantare.
L’equipe che esegue l’intervento è costituita da medici, un anestesista che monitorizza costantemente i parametri del paziente, e tecnici specializzati.
L’autotrapianto è un intervento costituito da varie fasi collegate tra loro; per questo è un lavoro di equipe che richiede coordinazione, precisione (utilizzo del microscopio), conoscenza tecnica e gusto estetico che vada incontro alle esigenze del paziente.
Il paziente torna a casa dopo l’intervento con una medicazione locale che va tolta o nel giro di poche ore o la mattina dopo, a seconda dell’innesto eseguito. La sutura nucale va asportata dopo 14 giorni, residuando una cicatrice lineare sottile che viene nascosta dai capelli naturali.
I risultati si vedono dopo 6-8 mesi, quando i capelli trapiantati iniziano a crescere.
L’approccio ad un problema di capelli necessita di un’ampia e approfondita conoscenza della dermatologia e della tricologia. Occorre, cioè, una notevole preparazione scientifica, consolidata da una forte esperienza clinica, in ambulatorio e in sala chirurgica.
Il lavoro di equipe nell’esecuzione dell’autotrapianto di capelli è necessario e imprescindibile; infatti, questo intervento consta di vari momenti consecutivi e contemporaneamente collegati fra loro, dove la precisione e la corretta esecuzione di una fase è fondamentale per la prosecuzione. Quindi, il lavoro di ogni operatore è necessario per quello dei suoi collaboratori e per la buona riuscita dell’intervento; occorrono, perciò, accuratezza, tempismo, precisione, collaborazione e sintonia.
Nell’equipe medica sono presenti:
- medici dermatologi, tricologi e dermochirurghi, ovvero i principali conoscitori del mondo della cute, del capello e delle loro patologie, con una provata esperienza pratica e scientifica
- un anestesista, che, monitorizzando costantemente le condizioni generali del paziente, permette al paziente stesso una condizione di benessere per tutta la durata dell’intervento, e agli operatori di lavorare in totale tranquillità
- vari tecnici, che, dotati di grande esperienza, preparano al microscopio con estrema precisione le unità follicolari da impiantare.
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